Su questo argomento c’è e c’è stato nei secoli tanta e tanta confusione.
Ci sono strutture teologiche che hanno dato un significato quasi magico, chi invece lo ha sminuito quasi facendolo diventando un peso. Eppure la Bibbia ne parla 3 volte nei Vangeli sinottici (Matteo 26, Marco 14 e Luca 22) 3 Volte in Atti, 2 volte nella prima lettera ai Corinzi oltre a Giovanni 6 con il parallelismo Gesù/pane disceso dal cielo. Ma che cos’è?
E’ un ordinamento (comandamento) o un sacramento (elemento che dispensa grazia)? Cerchiamo di rispondere per gradi: dall’editto di Milano (313 dC) in poi, con la libertà di religione e l’annessione della chiesa come religione di Stato tutta la dottrina cristiana che aveva un indirizzo spirituale ha preso pian piano la connotazione di insegnamento per la reggenza della religione di stato. Il pastore diventava sacerdote cioè mediatore tra Dio e il popolo, il Papa diventava l’autorità spirituale visibile e ciò che era il ricordo del sacrificio di Gesù è diventato il culto della messa ossia sacrificio e trasformazione (transustanziazione) del pane e del vino in reale presenza del copro e sangue di Cristo. Con la riforma Protestante è ritornato il concetto biblico di “memoriale” abolendo il termine “sacrificio” battendo sulle 2 anime che furono i veri rinnovatori del XVI secolo: Lutero con il concetto di Consustanziazione e Calvino con presenza spirituale e alimento spirituale del corpo e del sangue di Cristo.
Cerchiamo, però, di non dare un significato troppo semplicistico alla santa cena e penso che Calvino (il quale relazione la santa cena con l’alimento spirituale del regno di Dio) abbia dato una spiegazione profonda della stessa, egli disse:
“il Cristo è presente nello Spirito, e in forza dello Spirito il dono di grazia legato anche alla carne di Cristo e offerto nel pane e nel vino della cena. In tal modo, in forza dello Spirito e della Parola predicata, gli elementi presentano “la vera, ma spirituale comunicazione del suo corpo e del suo sangue” (Catechismo di Ginevra del 1537)”
Su come definirlo (ordinamento o sacramento) è in relazione al significato che diamo alla santa cena: se è puramente un ricordo (come diceva Zwingli nei primi anni di vita, perché poi accettò la concezione Calvinista) allora lo si definisce ordinamento. Mentre se, essendo un gesto unito alla Parola di Dio e collegato al concetto di alimento del regno di Dio lo si può definire sacramento ma non nel senso cattolico infatti non è il pane e vino che è sacro bensì ciò che rappresenta e quello che fa per noi cioè alimenta, mediante lo Spirito che vive in noi, anche la nostra anima. Io personalmente non so bene come definirlo però so che grazie ai riformatori e allo studio continuo delle Scritture sappiamo che:
1) Non è un sacrificio;
2) Non va adorato;
3) Relaziona il credente con il regno di Cristo;
4) Essendo il sacerdozio universale possiamo accostarci personalmente agli elementi;
5) Cristo è presente nello Spirito “perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1 Corinzi 11:29).
Aldo Benincasa